“Il 40% degli imprenditori italiani non usa internet perché pensa che non gli serva o perché non sa cosa farci.”

Queste le parole di Diego Cirulli (Senior Policy Analyst di Google) alla Social Media Week Rome, che ci hanno, sinceramente, sconvolto perché immaginavamo che nel 2015 la quasi totalità dei nostri connazionali titolari di impresa avesse ben chiara la necessità (ormai ben oltre l’opportunità) di utilizzare Internet nella propria business strategy ed activity.

Questo dato stride ancor più se accostato all’eterno dibattito che ruota attorno alla banda larga e ad una rete, quella italiana, spesso non in grado di soddisfare le necessità derivanti dalle nuove tecnologie e piattaforme web.

Altri dati interessanti forniti da Cirulli riguardano l’impatto che l’uso di Internet ha sul fatturato delle aziende: quelle non connesse hanno registrato un -35% mentre le imprese che usano tecnologie web hanno segnato un +3%, malgrado il periodo economico non proprio entusiasmante.

“Comincia a passare l’idea che il digitale è una risorsa che crea lavoro, economia reale e non solo giochi e passatempi.”.

I Web Angels.

In collaborazione con Unioncamere, e grazie anche ai fondi UE, Google seleziona e forma giovani che diventano “web angels”, un percorso che porterà gli “angeli del web” in aziende che non hanno ancora compreso l’importanza del digitale e non sanno come approcciare ad esso.

Una volta che l’imprenditore comprende l’importanza del web nella propria azienda, cerca una risorsa per proseguire il cammino che, nella maggior parte dei casi, è proprio il giovane formatore che trova quindi una collocazione lavorativa stabile.
Un progetto WIN-WIN dunque, nel quale si creano formazione, occupazione ed innovazione con investimenti che ritornano nell’economia reale e produttiva.

“La formazione potrebbe estendersi anche agli over 40” – ha dichiarato Cirulli – “se venissero stanziati appositi fondi UE”.

Ovviamente la formazione non riguarda la vendita ma l’informazione su ciò che occorre ad un’azienda per essere online e, per quanto possa apparire strano, anche alcune società web possono fruire dei “web angels“, scoprendo ed esplorando opportunità che ignoravano.

Il 40% degli imprenditori italiani non usa internet. #smwrme 01 - SocialWebMax

 

Successivamente ha preso la parola Domenico Mauriello di Unioncamere (organismo nazionale che rappresenta oltre 6 milioni di piccole e medie imprese italiane) il quale ha esordito comunicando che esiste una fortissima domanda da parte di stranieri che cercano il Made in Italy, quello dei prodotti di nicchia, ma non viene soddisfatta perché molte (troppe) piccole imprese non sono online.

“Esiste una forte domanda e non c’è l’offerta, in periodo di crisi è un paradosso.”

Unioncamere ha quindi creato, in collaborazione con Google, un portale per dare visibilità alle piccole realtà imprenditoriali www.eccellenzeproduttive.it che, dobbiamo ammetterlo, si naviga con un certo orgoglio patriottico.
È suddiviso per aree tematiche (abbigliamento, artigianato, articoli per la casa, gioielli, strumenti musicali, legno, formaggi, ortaggi frutta, spezie fiori miele, olio d’oliva) all’interno delle quali sono presenti le varie aziende con relative schede, immagini e recapiti. A breve verrà completata anche la parte ecommerce.

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Da EccellenzeInDigitale a EccellenzeProduttive.

Ad inizio 2013 è partito il progetto EccellenzeProduttive individuando prima i distretti industriali di eccellenze e prodotti tipici di territorio poi, insieme al talento dei giovani sviluppatori, si è fatto un lavoro capillare di informazione.

“È importante essere sul web anche per quelle aziende che non venderanno mai in rete.
Stiamo facendo un lavoro di informazione in questa direzione.”

Il lavoro svolto ha portato alla creazione di EccellenzeInDigitale, un portale nel quale raccontare i casi di successo per coinvolgere altri imprenditori e motivarli a richiedere l’aiuto dei giovani formatori.

Oltre che per le aziende, notevole il vantaggio anche per i giovani “formatori“: dopo 1 mese dalla fine del percorso di formazione 3 su 4 avevano trovato lavoro e 2 di questi avevano aperto una startup.

“Molti ragazzi stanno ora lavorando per le aziende che avevano digitalizzato.”

Ad oggi ci sono oltre 3500 domande per 104 posti di “web angel” disponibili.

 

Da EccellenzeInDigitale a CrescereInDigitale.

Il successo di EccellenzeInDigitale ha spinto il Ministero del Lavoro a replicare il modello creando CrescereInDigitale, un portale nel quale aziende e giovani trovano supporto e possibilità di incontro grazie ai fondi della Garanzia Giovani e della Comunità Europea.

Il Ministero assume il tirocinante per le aziende, poi Google ed Unioncamere si occupano della formazione. Al termine del percorso, le aziende possono assumere i giovani con notevoli vantaggi fiscali.

Al momento l’opportunità è offerta solo ai giovani che non studiano e non lavorano, la speranza è che possano presto essere stanziati fondi sufficienti ad aprire anche a laureandi ed over 40.